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Residenza Concorso Zucchelli 2024 – Giacomo Mallardo

    15 giugno – 15 settembre 2024

    Lucciole – Open studio di Giacomo Mallardo 
    A cura di: Olivia Teglia

    Opening: 19 settembre 2024  h 18-21
    Giorni e orari: venerdì 20 e sabato 21 settembre h 16-19.30

    Su prenotazione fino al 28 settembre: info@alchemilla43.it

    Alchemilla è felice di presentare Giacomo Mallardo, artista vincitore del secondo premio (Residenza da Alchemilla) del Concorso Zucchelli 2024 e ospite negli spazi dell’associazione da giugno a settembre, a cura di Olivia Teglia
    Durante i giorni di apertura dell’Open studio saranno presenti l’artista e la curatrice. Sono previste delle visite guidate allo studio di Mallardo e all’allestimento delle opere realizzate durante il periodo di residenza. 

    G.Mallardo, L’oro è solo giallo, stupidamente giallo (1/3), 2024

    É d’argento il trofeo di Giacomo Mallardo, che quest’anno si è aggiudicato il secondo premio. Sorride, sfoggiando il suo nuovo grillz realizzato su misura, emblema di opulenza e protesi preziosa per felicità esitanti. Giacomo lo sa: è necessario perseguire l’obiettivo e lavorare con costanza per poter dimostrare al mondo il proprio valore. A volte, però, non ha voglia di lanciarsi nella corsa al successo. Riposto con cura il fardello luccicante, inutile zavorra per le prossime gare, Giacomo preferisce contemplare le stelle, immaginare forme spontanee, seguire le lucciole.

    L’open studio di Mallardo – studente vincitore del secondo Premio Zucchelli 2024 – è l’esito della residenza studio presso Alchemilla, durante la quale ha sviluppato una ricerca che esplora il rapporto tra percezione di sé, creazione artistica, ambizione e desiderio, attraverso la valorizzazione estetica della forma e l’esaltazione del potenziale trasformativo dei materiali, in un gioco di bagliori e riflessioni che si innestano nello spazio di Palazzo Vizzani.[…]

    Estratto dal testo critico di Olivia Teglia


    Lo scorso 27 maggio, Giacomo Mallardo, studente del Biennio di Scultura – Arti Visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna, è stato selezionato come secondo classificato dalla commissione del Concorso Zucchelli 2024 – composta da Lorenzo Balbi, Graziella Battaglia e Carmen Lorenzetti – con il dittico Shining out of nowhere (stampa su carta fotografica, 2024), parte di una serie fotografica focalizzata sull’esplorazione dei fenomeni di riflessione e rifrazione della luce manifestati da oggetti ordinari, provenienti da aree periferiche. 

    G.Mallardo, Shinig out of nowhere, 2024

    Shining out of nowhere è il risultato di una serie fotografica focalizzata sull’esplorazione dei fenomeni di riflessione e rifrazione della luce manifestati da oggetti ordinari e trascurati. Il dittico è stato soggetto a un successivo processo di elaborazione digitale, mediante il quale luci e tonalità sono stati manipolati per enfatizzare visivamente il soggetto, avvicinandolo visivamente a un materiale pregiato, iridescente e luminoso. Questa trasformazione, oltre a smaterializzare e isolare l’oggetto dalla sua realtà originaria, lo proietta in una nuova scena, in cui passa da elemento marginale e trascurato a fulcro luminoso e protagonista dell’opera. Il soggetto, sganciandosi dalla trama della realtà quotidiana, perde i suoi connotati realistici per essere esaltato e apprezzato esclusivamente per le sue intrinseche qualità estetiche.
    Questo processo porta dunque con se una riflessione sulla valorizzazione estetica di elementi e forme marginali, andando ad analizzare come il valore estetico di una forma prescinda dalla sua proveniente e di come questa, nel giusto contesto possa acquisire valore ed interesse. Il marginale ed inosservato diventa qui soggetto e centro del discorso portato avanti da questa ricerca.


    Biografia
    Giacomo Mallardo (24/03/2000) è un artista italiano con sede a Bologna, attualmente iscritto al corso magistrale di arti visive presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. La ricerca artistica portata avanti si focalizza sull’analisi e la valorizzazione delle aree periferiche e liminali, interne ed esterne al luogo espositivo, approcciandosi ad esse con tecniche e materiali eterogenei, spaziando dall’installazione site-specific alla fotografia. Si denota all’interno della poetica una particolare attenzione nei confronti dello spazio, ricercando ed instaurando con esso un dialogo, andando ad intervenire nella maniera a questo più consona, evitando una sopraffazione del luogo, ma tendendo ad inserirsi e mimetizzarsi in esso.